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quinta-feira, 28 de junho de 2012

Seleção da Itália vai jogar a final contra a Espanha na final da Eurocopa

http://www.repubblica.it/speciali/calcio/europei/polonia-ucraina2012/squadre/italia/2012/06/28/news/italia_germania-38160702/?ref=HREA-1

TRIONFO DEGLI AZZURRI

Balotelli porta l'Italia in finale

Balotelli porta l'Italia in finale
La formazione di Prandelli batte la Germania 2-1 con doppietta di Mario. Al 90' il gol dei tedeschi su rigore con Ozil. Gli azzurri hanno dominato. Domenica contro la Spagna dall'inviato MAURIZIO CROSETTI
VARSAVIA - La memorabile notte di Mario Balotelli, il ragazzo italiano con la pelle scura, si sovrappone e s'incrocia alla memorabile notte della squadra azzurra, implacabile nel martellare la solita storia contro i tedeschi: meglio noi, al punto che si potrebbe parafrasare la famosa battuta, "il calcio è quello sport che si gioca undici contro undici e alla fine vincono i tedeschi solo se non incontrano gli italiani".

Una prova senza sbavature, praticamente perfetta a parte il rigore concesso in extremis ai bianchi, per dare un po' di scossa alla finale già raggiunta, per metterla almeno un po' in dubbio: cosa che non è mai riuscita alla Germania, inferiore dal primo all'ultimo istante. Mario Balotelli l'ha stroncata con una doppietta in sedici minuti, vantaggio di testa e raddoppio di piede, poi la sua fotografia che sarà l'icona dell'Europeo: il centravanti immobile in area, una statua lucida e nuda con la faccia da finto cattivo. Poi, il bellissimo abbraccio tra Mario e la sua mamma italiana: e sarà pure da ingenui pensarlo e forse anche scriverlo, però immagini del genere fanno pensare che un mondo migliore è possibile.

Persino in Italia, dove tanti "g2", gli italiani di seconda generazione, devono passare nella strettoia della Bossi-Fini, e dopo avere compiuto 18 anni faticano ad avere il permesso di soggiorno, il passaporto e i più elementari diritti di cittadinanza. Mario Balotelli ha fatto gol anche a nome loro.
E' stata una grandiosa vittoria corale, 
un capolavoro tecnico, tattico ed emotivo, e dire che gli azzurri temevano di essere troppo stanchi dopo supplementari e rigori contro gli inglesi. Invece, con la superfavorita Germania è stato persino più comodo. E adesso ci aspetta la Spagna, domenica a Kiev, la potenza campione d'Europa e del mondo. L'abbiamo già affrontata e non ci ha battuto, anzi con noi ha rischiato di perdere. E nella semifinale contro i portoghesi s'è capito che le furie rosse stavolta sono un po' meno infuriate: poterle battere non è solo un sogno, anzi.
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